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Il “viaggio dell’eroe” è un modello di struttura narrativa particolarmente diffuso. Un modello di avventura in tre atti, che racconta un viaggio straordinario dell’eroe-protagonista. Ma più che di un viaggio esteriore, disseminato di ostacoli, pericoli, creature misteriose, avversari, si tratta del racconto di un viaggio interiore, che scandisce le tappe di un cambiamento, di una radicale evoluzione dell’eroe fino a portarlo a una dimensione e a una consapevolezza del tutto nuove.
E questo modello sembra perfetto per raccontare anche l’esperienza del pellegrinaggio diocesano che si è svolto tra martedì 1 e mercoledì 9 agosto per partecipare, a Lisbona, alla trentasettesima Giornata Mondiale della Gioventù. Un viaggio-pellegrinaggio – anche questo – in tre atti, che sicuramente ha costretto i partecipanti a mettersi alla prova soprattutto dal punto di vista fisico, ma che si è rivelato, prima di ogni altra cosa, un cammino di evoluzione della propria fede, un percorso di scoperta (o di ri-scoperta) della propria relazione con Dio.

Il primo atto si è svolto a Tarragona. Certo, non si tratta, per definizione, del “mondo ordinario” dei protagonisti. Tuttavia, era quasi inevitabile che i partecipanti tenessero stretto a sé quel proprio “mondo”, il proprio gruppo di riferimento, le persone conosciute, le proprie sicurezze, i propri amici, fino a quel deciso “richiamo all’avventura” dato dal vescovo Giampaolo.
Che cosa cercate? Cosa vuoi che io faccia per te?
Da un lato, quindi, il racconto del Vangelo di Giovanni sull’incontro di Gesù con i primi discepoli. L’invito ad andare, a vedere, a fermarsi, riflettendo su che cosa si cerchi oggi per la propria vita. Dall’altro, il racconto meraviglioso dell’incontro tra Gesù e Bartimeo. E una domanda che sorprende, una domanda che ribalta il pensiero comune, non indugiando su ciò che ciascuno può o deve fare per Dio ma sull’assunzione di una dimensione di responsabilità per la propria vita: “L’acquisizione della vista, per Bartimeo, equivale a un cambiamento radicale di prospettiva, dovendo smettere di essere del tutto dipendente da altri“.

Il secondo atto corrisponde alla parte fondamentale della storia. Un rincorrersi di prove, di alleati, di sorprese, di “nemici”, il tutto orientato verso la “prova centrale”, quella prova che, una volta superata, conduce l’eroe a una vera trasformazione.
E Lisbona non può che essere stata tutto questo. Un meraviglioso poliedro di colori, di volti, di voci, di silenzi. Quel “mondo speciale” che, fin dall’arrivo alla vicina São João dos Montes, ha continuato a sussurrare una parola: “Alzati”. Il ritrovo di una Chiesa viva, esultante, straordinariamente varia, ma tutta orientata all’incontro. All’incontro con papa Francesco, all’incontro con il Signore. Un incontro che, in occasione dei momenti centrali della Via Crucis, della veglia di preghiera e della celebrazione eucaristica, ha saputo mettere duramente alla prova. Ma che ha saputo anche rassicurare, consolare, commuovere, aiutare, sostenere, sorreggere.
Camminare” – ha invitato papa Francesco – “e, se si cade, rialzarsi; camminare con una meta; allenarsi tutti i giorni nella vita. Nella vita, nulla è gratis, tutto si paga. Solo una cosa è gratis: l’amore di Gesù! Quindi, con questo gratis che abbiamo – l’amore di Gesù – e con la voglia di camminare, camminiamo nella speranza, guardiamo alle nostre radici e andiamo avanti, senza paura. Non abbiate paura.

Infine, il terzo atto. Il ritorno. Se pur non proprio un ritorno a casa, ma una nuova tappa: Barcellona. Un tempo che ha trovato il suo punto più alto nella condivisione di ciò che si è vissuto, nel rendere disponibile agli altri una piccola parte di quella trasformazione che ha segnato l’intero viaggio. Un viaggio, però, che continua – che deve continuare! – quasi come l’imperfetta perfezione di una basilica che sembra non poter mai trovare un compimento.
Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi…
Le esperienze” – dopotutto – “per poter diventare significative, devono essere rielaborate“. E non si può non confidare davvero che questo viaggio-pellegrinaggio venga vissuto e rivissuto ancora, diffondendo con coraggio il messaggio che “occorre correre il rischio di amare, [perché] Gesù ci accompagna sempre”.

 

Daniele Boscarato
Membro del Centro Diocesano Vocazioni

Domenica 18 giugno, i gruppi vocazionali diocesani “Il Mandorlo” e “Il Sicomoro” hanno potuto vivere un’intensa giornata, prima alla Società Missioni Africane (SMA) a Teolo e, successivamente, in visita alla Basilica di Sant’Antonio e alla Basilica di Santa Giustina a Padova.

Arrivati alla casa della SMA, siamo stati accolti da Padre Dario, Suor Giuliana e Suor Mary, i quali, dopo una breve presentazione e introduzione, ci hanno raccontato della loro vita e dello scopo della Società Missionaria.
Tra le cose sorprendenti, la mostra di una collezione di cimeli appartenenti a varie tribù dell’Africa sub-sahariana, come ad esempio: le maschere rituali, statuine che rappresentano dei proverbi, utensili da lavoro e strumenti musicali.
Vi è stata, inoltre, la visita alla cappella caratterizzata dalla presenza di oggetti della cultura tradizionale africana e di simboli di altre religioni. Tutto pensato per esprimere quanto ogni cultura e religione porti in sé i “semi del Verbo” ed è dunque segno di una via buona che può condurre alla conoscenza di Cristo come salvatore.
Il Vangelo del giorno e la successiva omelia di Padre Dario, durante la Messa, ci hanno permesso di comprendere meglio il senso della missione.

Le parole di San Matteo apostolo, «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date», hanno ispirato il
predicatore e anche la testimonianza di Suor Mary, la quale ha spiegato a noi ragazzi come gli africani si sentano debitori verso i missionari per aver annunciato la Buona Novella.
Proprio l’annuncio del Vangelo ha permesso loro di essere uniti e di vivere in pace, nonostante le varie differenze culturali e religiose.

Nel pomeriggio ci siamo diretti verso la Basilica del Santo, dove abbiamo potuto ammirare le opere di quell’antica chiesa e pregare alla tomba del Santo.

L’ultima tappa è stata la visita alla Basilica di santa Giustina, dove sono conservate le reliquie di san Luca
evangelista, di santa Giustina, di san Mattia e di altri santi martiri.
La visita, inoltre, è stata arricchita dall’incontro con la guida, Giovanni, che si è soffermato nello spiegare il coro ligneo del presbiterio in cui sono incise scene dell’Antico e del Nuovo Testamento. E, per concludere, abbiamo osservato da vicino la tela raffigurante il martirio di Santa Giustina.

Nicola Chieregato
Giovane in cammino

Anche per l’estate 2023, viene proposto un campo vocazionale per ragazze e ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 18 anni: “Un meraviglioso poliedro. Sulle orme di Padre Marella.

La proposta si terrà da lunedì 28 agosto a sabato 2 settembre 2023 nei pressi di Bologna, dove si ripercorreranno i luoghi in cui ha vissuto il Beato Olinto Marellaal quale, in occasione della sua beatificazione, è stato intitolato il Seminario Vescovile Diocesano – e altri santi e si incontreranno le testimonianze di persone che vivono la fede.

Sarà anche occasione per trascorrere una settimana di fraternità e per costruire o approfondire delle relazioni significative di amicizia.


Per iscrizioni, richieste di informazioni e di chiarimenti: Don Giovanni +39 349 291 4796

Sono passati ormai più di quattro anni da quando noi ragazzi più grandi del gruppo “Il Sicomoro” abbiamo cominciato questo percorso vocazionale, accompagnati da don Giovanni e dalla sua équipe. Insieme abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo molte esperienze: momenti di preghiera, di ascolto, di condivisione e di riflessione personale, di svago, e anche fraternità, uscite e campi scuola.

Il Sicomoro per noi è come un pellegrinaggio che ci sta aiutando a capire i desideri che Dio ha per noi. Come in ogni pellegrinaggio, ci sono donati dei compagni di strada con cui condividere il cammino; non c’è una ricetta definita ma un’amicizia, un cammino e molti desideri che con amici ed educatori condividiamo insieme per scoprirne il senso.
Durante questo nostro pellegrinaggio, molte sono le persone che Dio ci ha messo e continua a metterci davanti per aiutarci a capire quale sia la vocazione di ognuno di noi. Dio, infatti, comunica con noi attraverso i nostri amici per poterci consigliare quale sia la strada verso un bene e una felicità infinita.

Anche noi durante i nostri incontri con il gruppo ci prepariamo a dire quel “Sì” a Dio, fidandoci di Lui e sapendo con certezza che Egli vuole esclusivamente la nostra felicità. E ci impegniamo a tenere stretto questo legame che si è creato attorno a questo gruppo, affinché possiamo vivere uniti secondo la parola del Signore.

 

Jacopo Delvecchio

Tra il 27 e 28 dicembre 2022 si è svolta la fraternità invernale dei Gruppi Vocazionali Diocesani “Il Mandorlo” e “Il Sicomoro”. Le ragazze e i ragazzi dagli 11 ai 17 anni hanno vissuto insieme agli educatori del Centro Diocesano Vocazioni due giorni all’insegna della condivisione e dell’amicizia in Cristo.

Il primo giorno ha visto il gruppo in uscita presso i Missionari Saveriani di Vicenza. Qui i giovani partecipanti (circa 25) hanno potuto conoscere la realtà dell’Istituto religioso che si è preso a cuore la missione di dare compimento al sogno che fu di San Francesco Saverio di portare il messaggio evangelico in Asia e, in particolare, tra le popolazioni della Cina e del Giappone. Padre Silvano, priore della comunità, ha sottolineato poi la testimonianza di amore e di fede di sei missionari saveriani martirizzati nel Novecento. Anche lui ha condiviso la missione di un suo confratello martirizzato in Burundi.

Nel pomeriggio, le ragazze e i ragazzi hanno visitato la suggestiva mostra di presepi lì presenti provenienti dai cinque continenti.
Dopo il tempo del gioco e di meditazione e condivisione, si è terminato con la celebrazione della Santa Messa.

Il giorno seguente, l’omelia del Vescovo Giampaolo durante la celebrazione dell’Eucaristia è stata fonte di profondi spunti di riflessione per le ragazze e i ragazzi, i quali si sono trovati a meditare sulle figure di Giuseppe ed Erode e sul loro modo di rispondere alla novità di un Dio che si fa carne, che si fa bambino e che scombina le aspettative umane e che chiede a Giuseppe la sua custodia.
Nel pomeriggio, infine, gli stessi, divisi in gruppi, hanno attualizzato il Vangelo mediante scenette da loro preparate traendo da queste significative riflessioni sulla fede in Dio e su esempi di nuovi “Giuseppe” ed “Erode”.

Daniele Mozzato
Membro del Centro Diocesano Vocazioni

“Io ho scelto voi”

Il primo appuntamento dell’Anno Pastorale 2022-23 per i ragazzi dei Gruppi Vocazionali “Il Mandorlo” e “Il Sicomoro” si è svolto nel pomeriggio di domenica 9 ottobre 2022, presso il Seminario Vescovile Diocesano. Trattandosi di una proposta realizzata nel corso del mese missionario, si è voluto dare queste tinte all’incontro, facendo vivere alle ragazze e ai ragazzi la testimonianza di due religiose originarie del Burundi, Suor … Continua a leggere “Io ho scelto voi” »

A partire dal mese di ottobre 2022, riprenderanno le proposte dei Gruppi Vocazionali “Il Mandorlo”, “Il Sicomoro” e “Il Cedro”: si tratta di una serie di appuntamenti che, rispettando una cadenza mensile nel corso dell’anno pastorale che prenderà ufficialmente avvio nelle prossime settimane, si svolgeranno – come regola generale – presso il Seminario Vescovile Diocesano, dalle ore 15:30.

Per la richiesta di informazioni, è possibile contattare don Giovanni Vianello, Direttore dell’Ufficio Diocesano Vocazioni (+39 349 291 4796), o, in alternativa, scrivere un messaggio di posta elettronica all’indirizzo ‘cdvocazionichioggia@gmail.com‘.

Una storia ricca di meraviglie

La parola chiave che forse meglio può riassumere il campo vocazionale, che abbiamo vissuto alla fine dello scorso mese di agosto, è la parola ‘ricchezza’: ricchezza per quanto di bello abbiamo avuto l’opportunità di ammirare attorno a noi; ricchezza per le relazioni così significative, così genuine, che si sono strette tra tutti i partecipanti, dai più giovani ai più maturi; ricchezza per la straordinaria capacità … Continua a leggere Una storia ricca di meraviglie »

Che storia… Fare la storia!

Nei giorni dal 22 al 27 agosto 2022, le ragazze e i ragazzi dei gruppi vocazionali diocesani (“Il Mandorlo”, “Il Sicomoro” e “Il Cedro”) hanno potuto vivere un’intensa esperienza nelle zone di Siena e dintorni. Il gruppo, composto da una ventina di giovani, accompagnati da don Giovanni Vianello – direttore del Centro Diocesano Vocazioni (CDV) – don Matteo Scarpa, don Simone Doria, Sr. Maria Fifi … Continua a leggere Che storia… Fare la storia! »

Far parte di un gruppo vocazionale, per Nicola, è come vivere un pellegrinaggio esistenziale con tappe precise, mensili. Ad ogni appuntamento, si svela una possibilità di riflettere sulla propria vocazione, si scopre una profondità umana e spirituale che fa crescere e che fa diventare più amici quanti partecipano, grazie a un continuo confronto con testimoni e tra coetanei.

Ascoltare l’altro è un qualcosa di molto significativo, da non sottovalutare. Oltre a quanto racconta il giovane Nicola, la preghiera davanti a Gesù Eucaristia si pone come fondamentale momento di interiorizzazione, che permette di sperimentare l’amore di Dio.

L’esperienza dei gruppi vocazionali è avviata ormai da quasi quattro anni e propone un itinerario differenziato sulla base dell’età delle ragazze e dei ragazzi partecipanti, condividendo momenti di convivenza e di riflessione: tra gli 11 e i 13 anni, “Il Mandorlo”; tra i 14 e i 17 anni, “Il Sicomoro”; tra i 18 e i 28 anni, “Il Cedro”. Gli incontri, poi, sono programmati a partire dal mese di settembre e per l’intero Anno Pastorale, prevedendo, durante l’estate, l’esperienza del campo vocazionale.

Nel corso del prossimo mese di giugno, oltre all’appuntamento per la S. Messa e per la processione dei Santi Patroni (prevista per venerdì 10), il giorno successivo, sabato 11, viene proposta un’uscita a Pellestrina, dal mattino fino alla seconda metà del pomeriggio, sia per le ragazze e i ragazzi già aderenti ai gruppi vocazionali sia per quanti vorranno aggiungersi (per informazioni, è possibile rivolgersi a don Giovanni Vianello, Direttore dell’Ufficio Diocesano per le Vocazioni).

Inoltre, per l’estate 2022, il Centro Diocesano Vocazioni ha programmato un campo vocazionale dal titolo “Fare la storia”: si svolgerà nel corso del mese di agosto, tra i giorni 22 e 27, a Siena e dintorni. Saranno, in particolare, giorni di convivenza, di gioco, di preghiera, di riflessione, aiutati anche dalla testimonianza di santi particolarmente significativi per il territorio ospitante, come santa Caterina.

Le iscrizioni rimarranno aperte fino al termine del mese di giugno. E, per qualsiasi necessità di informazione o di chiarimento, sarà possibile rivolgersi al Centro Diocesano Vocazioni (e-mail: cdvocazionichioggia@gmail.com) oppure direttamente a don Giovanni Vianello (+39 349 291 4796).

I parroci, i catechisti e, più in generale, gli operatori attivi nelle parrocchie e nelle Unità Pastorali della Diocesi sono invitati a rendere partecipi delle iniziative sopra descritte i giovani che desiderano mettersi in gioco per una ricerca vocazionale.

Don Giovanni Vianello
Direttore dell’Ufficio Diocesano Vocazioni