“Si lascia ciò che si conosce perché, nonostante si sia proiettati verso una dimensione altra, futura, si riconosce nella Parola di Dio una storia che già ‘abita dentro’, che già è stata scritta per sé e in cui non si può far altro che identificarsi.”
Suor Emanuela Maria, sorella clarissa di Fanano (MO), a partire dalla figura di Abramo, ha guidato i giovani presenti lungo una riflessione sul tema della libertà come obbedienza alla Parola di Dio.
Una riflessione che si è fatta subito invito a partire, all’andare incontro a quel ‘progetto originario‘ a cui Dio mai ha rinunciato e che ha elevato gli uomini a Suoi alleati, a corresponsabili, a Suoi ‘mediatori’ su tutta la Creazione. E una riflessione che si è fatta invito anche a una tensione verso una vita come possibilità di relazione:
“Prendersi cura delle ferite degli altri riapre inevitabilmente le proprie, ma non si tratta di un problema bensì di una vera e propria benedizione. Una vita che non sia ‘aperta’ e ‘attenta’ semplicemente non è vita, ma la sua negazione, la sua fine”.