“Non io, ma Dio”: l’esperienza della tre giorni del gruppo “Il Sicomoro”

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Da venerdì 21 a domenica 23 agosto si è svolta la convivenza del gruppo “Sicomoro” a cui hanno partecipato una quindicina tra ragazzi e ragazze. I ragazzi sono stati accolti presso gli ambienti del Seminario da don Giovanni, dagli educatori e da due seminaristi di Rovigo, Bryan e Mattia, nel tardo pomeriggio del venerdì. Il filo conduttore, tratto da una frase di Carlo Acutis (un giovane che sarà beatificato il 10 ottobre prossimo), è stato “Non io, ma Dio”: il gruppo è stato stimolato a scoprire come il Signore agisce in modi misteriosi nella storia.

Dopo la preghiera serale e la cena, i ragazzi hanno fatto la prima significativa esperienza di questa convivenza: nel chiostro del Seminario sono risuonati i racconti in dialetto chioggiotto del Sig. Enrico Marchesan che hanno fatto loro vedere come il popolo clodiense da sempre sia stato legato alla fede, che ne ha, in qualche modo, guidato le vicende. Culmine della serata è stata la toccante interpretazione del poemetto “Madonna della Navezela”, in cui tutti hanno potuto toccare con mano come Dio si serve dei piccoli e degli umili per operare cose grandi nella storia.

La mattina seguente il gruppo è stato guidato al tema cardine della nostra fede, la Risurrezione, attraverso l’esaustiva presentazione della storia e delle caratteristiche della Sacra Sindone da parte del maestro Ferruccio Mercante, grande esperto dell’argomento. I nostri ragazzi, affascinati dalla grande quantità delle prove scientifiche esposte loro e dal grande mistero che avvolge il Telo, hanno partecipato in modo molto sentito arricchendo l’esposizione con domande e provocazioni. Tutto ciò ha creato il clima ideale per il pellegrinaggio che è stato proposto nel pomeriggio, con partenza dalla località di Ca’ Briani e arrivo al crocifisso miracoloso della Chiesa di San Mauro di Cavarzere. I ragazzi hanno sperimentato la fatica del camminare in silenzioso raccoglimento, ciascuno con i propri pensieri e le proprie preghiere nel cuore, e, allo stesso tempo, ciascuno consapevole di non essere solo, ma parte di un gruppo che condivide lo stesso percorso e le stesse domande. Una metafora della vita: uomini e donne in cammino, ma mai realmente soli, perché condividono con gli altri la fede e il percorso di ricerca, sotto lo sguardo misericordioso di Dio. All’arrivo, di fronte al crocifisso di San Mauro, ancora una volta ci si è potuti rendere conto di come la mano di Dio si muove nella storia attraverso persone semplici, come lo sono state l’artefice del crocifisso stesso e la gente a cui si sono manifestati i suoi miracoli.

Con questa certezza nel cuore, il gruppo Sicomoro ha vissuto la messa della domenica, mettendosi in gioco di fronte la domanda di Gesù che poneva la pagina di Vangelo: «Ma voi, chi dite che io sia?». Su questo e su altri quesiti il gruppo ha avuto modo di confrontarsi con il Vescovo nel pomeriggio. In un clima di amicizia e di ascolto, i ragazzi in libertà hanno dialogato con il Vescovo Adriano, su quanto ha suscitato in loro questa esperienza. Molti hanno evidenziato particolarmente quanto li abbia colpiti sia la sofferenza di Cristo per amore verso di noi, sentita forte nella preghiera di fronte al crocifisso di Cavarzere, sia l’evento straordinario della Risurrezione in quella esplosione di energia riscontrabile nella Sindone.

L’esperienza si è conclusa con la cena della domenica, momento in cui i ragazzi hanno dimostrato tutta la loro felicità per aver condiviso tre giorni intensi insieme, tra preghiera e amicizia.

 

Chiara Zennaro