30 aprile 2023: Giornata Mondiale di Preghiera per tutte le Vocazioni

“Un meraviglioso poliedro”

Editoriale del Vescovo di Chioggia, Mons. Giampaolo Dianin

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La giornata mondiale delle vocazioni non mette a tema solo le vocazioni al presbiterato o alla vita consacrata, anche se queste particolari chiamate ci stanno tanto a cuore. La Chiesa in questa giornata invita tutti i cristiani a rileggere la loro vita come risposta a una chiamata del Signore. Preti, consacrati e consacrate, sposi e missionari, battezzati impegnati nella vita pubblica.

Quest’anno papa Francesco nel suo messaggio per questa giornata ha voluto richiamare l’attenzione sulla reciprocità delle diverse vocazioni nella Chiesa. Così scrive nell’Esortazione Apostolica post-sinodale rivolta ai giovani e a tutto il popolo di Dio: «La pastorale [giovanile] non può che essere sinodale, vale a dire capace di dar forma a un “camminare insieme” che implica una valorizzazione dei carismi che lo Spirito dona secondo la vocazione e il ruolo di ciascuno dei membri della Chiesa attraverso un dinamismo di corresponsabilità […]. In questo modo, imparando gli uni dagli altri, potremo riflettere meglio quel meraviglioso poliedro che dev’essere la Chiesa di Gesù Cristo. Essa può attrarre i giovani proprio perché non è un’unità monolitica, ma una rete di svariati doni che lo Spirito riversa incessantemente in essa, rendendola sempre nuova nonostante le sue miserie» (Christus vivit, 206-207).

La figura geometrica del poliedro è cara a papa Francesco che ce l’ha presentata fin dall’inizio del suo ministero e sta ispirando e provocando tutti noi che operiamo nella pastorale (EG 236). Mentre la sfera richiama, in questo contesto, le ricche e feconde riflessioni sul tema della vocazione, il poliedro ci invita a contemplare la pluralità delle vocazioni nella Chiesa. Mentre la sfera richiama la perfezione e il ricco pensiero teologico e pastorale sulla vocazione, un essenziale quadro di riferimento ma troppo perfetto e inevitabilmente un po’ statico, il poliedro rappresenta la complessità, la ricchezza e anche le relazioni e le interazioni tra le vocazioni.

La Chiesa è come un giardino con fiori e piante diverse, o meglio ancora un corpo con tante membra tutte necessarie per la vita e l’agire di quel corpo. Oggi siamo invitati da una parte a guardare l’insieme e a riconoscere la bellezza del giardino e l’armonia del corpo, dall’altra a riconoscere le relazioni tra le diverse vocazioni.

La vita consacrata, mette al centro la povertà, castità e obbedienza, ma questi consigli evangelici non sono esclusivi dei religiosi perché ogni altra vocazione è chiamata a realizzarli nel proprio particolare stato di vita perché fanno parte del modo di vivere di Gesù.

Gli sposi testimoniano a tutte le altre vocazioni la concretezza dell’amore che è fedele nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia ed è sempre fecondo. A loro volta i celibi consacrati annunciano una fedeltà e una fecondità loro proprie ma altrettanto concrete e con la loro vita indicano la meta ultima dell’esistenza.

I missionari ci provocano a uscire dal nostro piccolo mondo e guardare oltre per sentirci tutti annunciatori e testimoni del Vangelo. E i battezzati ricordano a tutti che le nostre case, i nostri paesi, il lavoro, la politica e l’economia sono terre di missione.

Le vocazioni nella Chiesa – la vita consacrata, il ministero ordinato, il matrimonio e il laicato vissuto a servizio del Vangelo – non demarcano territori esclusivi, ma sottolineano aspetti complementari dell’unica vita cristiana che è la vita di Cristo donata per il mondo.

Riscoprire ciascuno la propria vocazione e nello stesso tempo lavorare perché dall’insieme nascano delle sinfonie armoniose è una tappa essenziale del cammino sinodale che stiamo vivendo. Se le nostre parrocchie avranno un futuro sarà perché ogni battezzato, riscoprendo la chiamata del Signore, saprà mettere le sue ricchezze a servizio della crescita e della comunione nella Chiesa. La Chiesa del futuro sarà a suo modo un “meraviglioso poliedro” se tutte queste ricchezze saranno messe a servizio del Regno e dell’edificazione di comunità cristiane sinodali.

Ma non può mancare in questo giorno una preghiera intensa e accorata per quelle particolari vocazioni al ministero ordinato e alla vita consacrata nei consigli evangelici. Abbiamo bisogno di pastori e abbiamo bisogno del segno forte della vita consacrata. Diamo voce alla nostra preghiera perché il Signore ci faccia questo prezioso dono.

 

Mons. Giampaolo Dianin
Vescovo di Chioggia